Le origini della Pinsa romana risalgono a diversi secoli fa. Sarebbe frutto del genio dei contadini, che non potevano permettersi di sprecare nemmeno un grammo della farina che producevano con tanta fatica. Il prodotto più raffinato e lavorato era destinato ai mercati, ma la parte più grezza non si vendeva. Ma anche quei sacchi di farina erano preziosi, “l’oro degli antichi” e venivano utilizzati per creare un impasto con lievito madre a lunga lievitazione. Fu così che nacque la Pinsa, in origine simile ad una focaccia croccante e leggera, condita solo con olio, sale e salvia, dalla forma tipicamente allungata. La prima testimonianza storica della Pinsa si trova nell’Eneide. Virgilio la presenta come un pasto povero, che mangiarono Enea e i suoi compagni quando arrivarono nel Lazio, affamati e stremati.